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La scrittura non è un dono, è una passione che si coltiva. La pagina è il nostro campo, la penna il nostro aratro, le parole germoglieranno in racconti, vite, avventure…
Nostre mappe saranno le pagine dei grandi della letteratura, da scavare, smontare e riscrivere assieme.
Nostre guide saranno amici innamorati della parola, che inseguono il piacere della scrittura e desiderano condividere la propria passione e i propri strumenti di lavoro.
Nostro obiettivo non è imparare a scrivere, ma imparare a divertirsi scrivendo, perché solo godendo delle proprie passioni si potrà fare di queste passioni una ragione di vita.
Sono i prati bianchi che appaiono nel cosiddetto Indovinello veronese, poche righe vergate sulle carte finali di un codice medievale.
Così recita l’Indovinello:
Se pareba boves,
alba pratalia araba
et albo versorio teneba,
et negro semen seminaba
L’anonimo copista ci parla della scrittura, nascondendola dietro l’immagine del lavoro nei campi: i buoi sono le dita che reggono il bianco aratro, cioè la penna, e sui prati bianchi della pergamena viene seminato il nero seme delle parole.
Perché, prima di tutto, è un’immagine che ci parla della scrittura come di un lavoro, non come un dono misterioso che alcuni hanno e altri no.
Scrivere un buon racconto richiede pazienza, la padronanza di precise tecniche e precisi requisiti, e soprattutto tempo. Come tutte le passioni la scrittura va coltivata, come il contadino coltiva la terra nel rispetto dei ritmi della natura e delle stagioni.
Solo se ci regaleremo il tempo per scrivere il piacere della scrittura verrà a trovarci, e solo se scriveremo impareremo a scrivere.
In secondo luogo Alba pratalia ci piace perché ci parla di tradizione: l’indovinello veronese è uno dei primi documenti in una lingua ancora ibrida tra latino e volgare, è una delle radici più profonde della nostra cultura scritta. Ecco, siamo convinti che la passione per la scrittura sia indissolubilmente legata alla passione per la lettura. Per questo motivo lungo il nostro percorso impareremo a scrivere partendo dalle pagine dei grandi autori della nostra letteratura, studieremo le loro strategie, smonteremo i loro testi e proveremo a riscriverli assieme. L’imitazione è una delle più belle forme di amore nell’arte: imitando i miei autori preferiti cerco di avvicinarmi a loro, cerco di entrare il più possibile nelle pagine che mi hanno emozionato e divertito.
E infine Alba pratalia ci piace perché, con ogni probabilità, questo indovinello è nato come “prova di penna”: i copisti medievali, quando iniziavano a usare un nuovo stilo o una nuova penna d’oca, prima di arrischiarsi sulla pagina “di bella” tracciavano poche parole, per verificare che la penna non spandesse inchiostro. Erano scritture occasionali, spesso vergate nelle ultime carte di codici già scritti, o su ritagli di pergamena che poi andavano buttati. E, come nel caso dell’indovinello veronese, spesso queste prove di penna ci regalano delle sorprese inattese: una battuta, un enigma, una lamentela sul freddo che regna nello scriptorium… Questa è la scrittura: noi leggiamo i romanzi quando sono terminati, e spesso crediamo che quando si scrive si debba subito arrivare a quei risultati. Ma la scrittura è un cammino fatto di prove ed errori, una lunga camminata sui prati bianchi della pagina, nella quale ogni fase, dalle prime stesure alle correzioni finali, avrà un regalo da offrirci.
Seguendo gli Alba pratalia scopriremo che il piacere più profondo non è quello della parola “Fine”, ma quello del viaggio attraverso la scrittura.
Alba pratalia è una scuola in divenire. Propone corsi di scrittura di varie durate e varie formati, per chi vuole assaggiare e chi vuole approfondire. E per permettere con differenti orari e modalità di investigare, con pazienza e perseveranza, il mondo della scrittura. Nel 2022 si parte con un primo corso da 40 ore.
342 085 7721
albapratalia@villangaransangiuseppe.it
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