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Walkabout, perdersi e trovarsi nei libri

La stramba estate del 2020 mi ha regalato una possibilità, e da lì è nato il percorso di “Walkabout – Perdersi e trovarsi nei libri”. Insieme ad altri ho animato alcune serate in Villa Angaran San Giuseppe compiendo questo gesto antico e semplice: scende il buio e ci raduniamo intorno a una buona storia, la leggiamo e tentiamo di capire perché è così ricca di senso e meraviglia, proviamo a scavarla per trovarne il cuore e custodirlo. Convinti che (soprattutto in periodi così) abbiamo bisogno delle storie migliori per comprendere cosa vuol dire essere vivi e umani in questo tempo e in questo spazio.

In una serata di Walkabout qualcuno racconta, altri leggono, altri si occupano della musica, qualcuno – ed è forse la cosa più importante – ascolta una storia, le concede spazio per riverberare. Questo modo particolare di raccontare e leggere i libri l’ho chiamato Walkabout lasciandomi ispirare da una leggenda degli aborigeni australiani secondo cui gli antenati hanno creato ogni cosa cantandone il nome. E così un dedalo di sentieri invisibili, composto dalla rete di questi canti-racconti, ricopre la terra, e ovunque puoi indicare un elemento e chiedere: “Che storia c’è là?”. Fare un walkabout è mettersi in cammino per seguire le vie tracciate da questi canti/racconti.

 

E nei nostri walkabout abbiamo cercato sentieri invisibili tra le pagine più belle della letteratura, ne abbiamo percorso la scia di parole e note. Viaggiando leggeri, nomadi da un libro all’altro, curiosi e affamati di buone storie. Per esempio: alla domanda cruciale posta da un racconto di Kafka abbiamo provato a rispondere con un canto dell’Odissea, e poi ci siamo messi in ascolto di Luigi Meneghello; una poesia di Emily Dickinson è continuata in alcune pagine di Tolstoj che sono sfociate in pochissime righe di Gadda; abbiamo raccontato un romanzo di Maylis de Kerangal e lo abbiamo condensato grazie a Fenoglio e McCarthy. Per dire.

Tutte pagine e storie indimenticabili e preziose che fanno contemporaneamente da mappa e da antenna: a patto di conoscerle, sai sempre ritrovare la strada. Tante voci e generi diversi di cui mettersi in ascolto, aiutati dalla musica adatta che mentre raccontavamo e leggevamo risuonava tra gli alberi del parco, facendo da grembo alle nostre parole. L’ultima sera abbiamo chiesto a due scrittori, Paolo Malaguti e Mariapia Veladiano, di proporci un loro walkabout fra le storie che hanno amato.

Restano in me la gioia – per essere riuscito a dare vita a questa cosa a cui pensavo da tempo – e la gratitudine: per chi ha scommesso su Walkabout (Villa Angaran San Giuseppe, Biblioteca civica di Bassano, Libreria Palazzo Roberti), per i compagni di viaggio (Lara, Marta e Filippo che hanno letto, Marco ed Enrico che si sono occupati della musica) e per il numeroso pubblico che ci ha seguito crescendo a ogni sera, grazie a un passaparola emozionato ed emozionante. Resta in me l’incanto per aver viaggiato, insieme, dentro a storie, libri e pagine ricchi di potenza e grazia.

Walkabout. Una bella storia. Fine?

Enrico Zarpellon

Al seguente link tutti i titoli letti durante i 4 walkabout 2020:
elenco libri pubblico_walkabout 1-2
elenco libri pubblico_walkabout 3-4

Foto di Marco Sartori



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