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Tigli, parole, musica: Las Flaviadas!

Chissà cosa penserebbe Flavio Viscarra, gentiluomo boliviano che nel 1916 inuaugurò una tradizione che continua ancora oggi: delle sessioni settimanali di ascolto collettivo di musica classica. Chissà cosa penserebbe se scoprisse che, a quasi undicimila chilometri di distanza, in una Villa del cinquecento a Bassano del Grappa, la sua avesse trovato un’altra, inaspettata, configurazione.

Da almeno due anni sognavamo di portare las Flaviadas in Villa. Eravamo pronti a novembre 2020, con un incontro d’avvio già fissato che avrebbe visto protagonista Maurizio Blatto, titolare di un negozio di dischi in centro a Torino, storica firma di “Rumore” e autore del libro “Sto ascoltando dei dischi”. Poi la recrudescenza della pandemia, le nuove chiusure e l’inesorabile rinvio.

Si parte così a giugno 2021, sempre con Maurizio Blatto: giradischi sotto i tigli, qualche parola e tanta, tantissima musica. Da giugno a settembre ascoltiamo Electric Light Orchestra, Beastie Boys, Nerves, Smiths, Belle & Sebastian, Nick Drake con Blatto, “Cure for pain” dei Morphine con Enrico Grando, i primi due singoli dei Pere Ubu con Antonio Lo Giudice, tutta la scena Seattle anni novanta (Mother Love Bone, Pearl Jam, Alice in Chains, Mad Season, Mudhoney, Nirvana, Screaming Trees, Temple of the Dog) con l’altra ospite speciale Valeria Sgarella, Beach Boys, Beatles e Pink Floyd con Giovanni Scalabrin, “Sunday at the Village Vanguard” di Bill Evans con Francesco Bordignon, “No code” dei Pearl Jam con Mattia Pontarollo, e infine “La voce del padrone” di Franco Battiato con Marco Lo Giudice.

Ma, come nell’ascolto dei dischi, questo era solo il lato a. La puntina si alza, si gira il vinile e si riparte per l’edizione invernale: il 28 novembre apre Luca Sofri, direttore de “Il Post”, autore di “Playlist” – una personalissima guida musicale a quasi 3000 canzoni, e ideatore di una newsletter, “Le canzoni”, che ogni sera racconta storia, curiosità e retroscena di un particolare brano. (Qui trovi l’articolo di Enrico sulla serata con Luca Sofri).

 

E poi sette dischi e altri ospiti: il 15 dicembre il disco che ha decretato il successo planetario dei Dire Straits di Mark Knopfler, “Making Movies”, con Marco Lo Giudice; il 12 gennaio la poesia e lo struggimento di Leonard Cohen in “Songs from a room”, con Mattia Pontarollo; il 26 gennaio una pietra miliare della cultura rap italiana, “Neffa e i messaggeri della dopa”, con Andrea Endi Moretto; il 23 febbraio una gemma nascosta tra punk e new wave, i bolognesi Gaznevada, con Antonio Lo Giudice; il 9 marzo tutta la classe di Duke Ellington e del suo “Such sweet thunder” con Fabio Pavan; il 23 marzo il capolavoro di Nick Drake “Pink Moon”, con Enrico Grando; e infine la chiusura world music con “Emotion” di Papa Wemba raccontato da Nicolò Maraolo la sera del 6 aprile. Ci sarà poi spazio per altri due special guest in via di definizione, sempre di domenica, a febbraio e ad aprile.

Marco LoGiu

 

Vuoi sapierne di più sull’origine de las flaviadas? Qui trovi un articolo di Tommaso, che è stato ad ascoltarle a La Paz, e qui il sito della Fondazione Flavio Machido Viscarra, che ancora oggi continua le flaviadas in Bolivia.



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